Il Tazz diede un'occhiata all'orologio. "Maledizione!" Pensò, era in ritardo. Proprio oggi, non ci voleva. Quel giorno si festeggiava da Paol. La sua casa editrice gli aveva organizzato un tour in Europa per presentare il suo libro e lui avrebbe chiuso il locale per qualche mese, approfittando per farlo rimettere a nuovo. Si festeggiava inoltre anche il fatto che Amanda s'era licenziata per dedicarsi al lavoro di fotoreporter per il giornale Fifteen. Il giornale si chiamava in quella maniera poichè la redazione iniziale era formata da quindici giornalisti. Era stato in seguito rilevato da de Toblerao ed era oramai diffuso su tutto il territorio nazionale. Grazie all'intercessione di de Toblerao, uno dei primi incarichi di Amanda sarebbe stato quello di redigere le cronache del tour di Paol. Praticamente una vacanza pagata. Tanta fortuna era dovuta al fatto che in alcune tappe il tour di Paol si sarebbe sovrapposto ad un giro di conferenze che de Toblerao avrebbe tenuto nella vecchia Europa nel tentativo di scongiurare la deriva totalitaria. Miss Platessa avrebbe così avuto un'amica colla quale parlare. Il Tazz s'era preparato comunque per tempo ed aveva comperato abbondanti scorte di birra. Un treno passò sferragliando sulla sopraelevata facendogli per pochi istanti ombra. Era una calda giornata di Maggio e giusto quel giorno non tirava un alito di vento. Alla faccia della Windy City. La cosa era piuttosto seccante, dato che l'ordine degli investigatori privati imponeva l'uso del cappello a falde e del trench di ordinanza. Svoltò nella strada del dinner di Paol e vide che le persone erano così tante che erano stati disposti tavoli supplementari sul marciapiede. Si immaginò il povero Paol talmente indaffarato dal non aver tempo di raccontare storie e ghignò compiaciuto per il pensiero zizzanioso che aveva avuto.
Quando entrò nel locale il ghigno non aveva ancora abbandonato il suo viso e Paol lo apostrofò: "Sembri contento che me ne vada per un po', se non ti piace la mia cucina, puoi andare altrove."
"Il tuo sarcasmo lascia il tempo che trova" gli disse di rimando il Tazz abbracciandolo.
Cercò Amanda e la vide intenta scattare foto.
"Ciao, cara, come mai non servi ai tavoli?"
"Paol ha ingaggiato delle cameriere per oggi ed un aiuto cuoco, dobbiamo festeggiare, non lavorare. Queste foto mi serviranno per ricordare i clienti affezionati e forse mi serviranno per la mia prima corrispondeza del tour. Mangiamo qualcosa."
Nel pomeriggio la coppia si concesse una passeggiata romantica in riva al lago, ma ben presto la cosa degenerò in un agguato al portafoglio del Tazz: con un'abile virata, Amanda diresse dal lungolago ad una via piena di negozi e si diede allo shopping.
"Dovrò visitare le città più eleganti del mondo: che posso girare per le avenues di Parigi senza quelle meravigliose scarpe?"
"SCARPEEEEE... DI MERDAAAA... DA DONNAAAA... CHE COSTANOOOOO... I MILIONIIII... ALL'UOMOOOO..." Gridò il Tazz, uscito dal negozio. Per poi brontolare, dato che la gente lo guardava male: "e pensare che tutto questo l'han deciso..." ma non ce la fece più a tenersi e sbottò: "I RICCHIONIIII!"
Lo shopping compulsivo ebbe termine solo quando dovettero soccorrere una Donna Svenuta, probabilmente per il caldo.
Il bimotore sulla pista del Meigs Field sembrava non curarsi del sole che picchiava. Anzi pareva farsi beffe degli omini che rischiavano il collasso, perchè lui, nella sua livrea argentea i raggi li rifletteva. Il Tazz, non lo diede a vedere, ma soffriva terribilmente ed il caldo c'entrava poco. Tentò di mascherare la cosa prendendo in giro Paol, ma dallo sguardo di Amanda, intuì che ella aveva capito. Eppure non gli era parso di essersi tradito. Si chiese come avesse fatto, ma ben presto rinunciò a scoprirlo: ci sono misteri che neanche un investigatore privato può svelare. Come anni dopo avrebbe detto Ligabue: le donne lo sanno.
Abbassò nuovamente lo sguardo ad incrociare quello di Amanda. Le ripetè le ovvie raccomandazioni: "A casa presto la sera. Non fare tardi, che il portiere dell'albergo mi riferisce tutto. Non accettare inviti a cena, a ballare, a bere qualcosa. Bada a Paol che ho visto come ti guarda, attenta al suo stropiccìo."
Lei rispose bonariamente: "Non sono nata ieri, sai?"
Si baciarono. Poi lui la lasciò andare, e lei svanì, inghiottita dall'aereoplano che riposava inclinato sul piazzale.
Il Tazz rimase a guardare l'aereo prender vita, rullare ed infine accelerare per staccare le ruote ed issarsi in alto nell'aere. Per i prossimi due mesi avrebbe comprato il giornale non solo per leggere delle partite di football.
Le finestre aperte facevano cambiare l'aria all'interno dell'ufficio. Il ventilatore sembrava che facesse svolazzare le striscioline di carta che il Tazz aveva applicato alla griglia protettiva. Il tazz era sdraiato sulla sedia in canottiera, dietro il giornale spalancato. Leggeva una corrispondenza di Amanda. Paol si trovava adesso nel Regno Unito. Amanda aveva seguito una conferenza a Londra di de Toblerao che non le mandava a dire ad Hitler e Mussolini, e quella sera avrebbe seguito un ricevimento all'ambasciata in cui ci sarebbero stati sia Paol che de Toblerao. Paol poi avrebbe tenuto dei reading nelle principali città inglesi per poi tornare in patria.
Il telefono squillò. Era ora, ci voleva del lavoro. La calura evidentemente scoraggiava tanto la mala, quanto i tradimenti. Il Tazz alzò la cornetta sperando in un marito sospettoso, sarebbe stato un lavoro meno faticoso e magari la mogliettina infedele avrebbe potuto essere un bel bocconcino. Fu sorpreso nell'ascoltare la voce di Amanda. Non era un caso di tradimento: non avrebbe ingaggiato lui.
"Tazz, hanno incastrato de Toblerao. Devi venire qui a Londra. Recati all'aeroporto, ci sarà uno degli aerei di de Toblerao. Vuole che collabori con Scotland Yard e che trovi chi l'ha incastrato."
Il Tazz, dai pochi dettagli che aveva ricevuto per telefono, aveva intuito che sarebbe stata un'indagine complessa, e dunque andò dal suo amico, l'ispettore Gad Jet, per chiedergli (anche in virtù del mandato ricevuto dal Dipartimento di Stato) di poter portarsi appresso un membro dell'ufficio scientifico. Il Dottor Grissom era l'uomo che il Tazz aveva in mente, ma purtroppo era stato trasferito a capo della neonata sezione della scientifica di Las Vegas, ridente cittadina, che grazie alla costruzione della diga Hoover stava fiorendo.
Il Tazz, non si diede per vinto e si rivolse al suo ex collega Elliot Ness, il quale gli raccomandò i servigi di un valente poliziotto della scientifica di New York: il detective Mac Taylor.
Il Tazz non aveva viaggiato spesso in aereo, di certo mai aveva avuto a disposizione un apparecchio solo per lui. Per fortuna, dopo lo scalo a New York avrebbe avuto qualcuno con cui parlare.
Il detective Taylor era un uomo di bell'aspetto, con un viso espressivo ed un'espressione tormentata. Fosse vissuto ai giorni nostri, il Tazz l'avrebbe descritto come la copia spiccicata di Gary Sinise. Era un giovanotto molto sveglio e parlare del caso con lui alleviò la durata del viaggio.
FINALE N°1
Per chi sostiene che le storie del Tazz siano troppo lunghe ecco il finale n°1, per chi trovasse gusto ad andare fino in fondo, legga il finale n°2.
Il Tazz e Taylor erano così intelligenti che scesero dall'aereo colla soluzione del caso bell'e pronta. Dissero il nome del vero colpevole nell'orecchio del capo di Scotland Yard, girarono sui loro tacchi e tornarono in America.
FINALE N°2 (extended version)
Ad accoglierli a Londra trovarono la pioggia ed un uomo del Dipartimento di Stato. Si accomodarono in una berlina dell'ambasciata ed il Tazz chiese: "Come mai al Dipartimento di Stato sono così coinvolti nel caso? Alla fine de Toblerao è brasiliano."
Il funzionario considerò: "Innanzi tutto, siamo coinvolti per via del fatto che il delitto è avenuto a margine di una manifestazione organizzata da noi, in secondo luogo, da de Toblerao dipende una consistente parte dell'economia del paese, pensi alla catastrofe che potrebbe derivare dal collasso del suo impero economico, tutti quei lavoratori americani improvvisamente a spasso. Inoltre de Toblerao si sta battendo contro il totalitarismo che si diffonde in Europa, e noi siamo molto contenti di questo. Certo, c'è modo e modo di combattere il nazismo, ed uccidere un nazista non è il modo giusto. Per lo meno finchè non scoppi una guerra."
"Che ruolo aveva la vittima?" Si intromise Taylor.
"Il barone Milka era un ex asso dell'aviazione tedesca, caduto in relativa disgrazia dopo un contrasto con Goering. Lo avevano rimosso dalla Luftwaffe per dargli un incarico nel corpo diplomatico."
"Ma è il celebre pilota della Grande Guerra? Quello del Fokker triplano Lillà?" Trasalì Mac Taylor.
Il funzionario confermò.
"Se il movente di de Toblerao è la sua avversione al regime nazista, mi sembra che sia strano che si sia sporcato le mani in prima persona e per uccidere un pesce piccolo." Considerò il Tazz.
"Già, siamo perplessi anche noi, ed anche a Scotland Yard non sono molto convinti del movente, eppure resta il fatto che il barone Milka è entrato in una stanza dell'ambasciata con de Toblerao e ne è uscito stecchito." Disse il funzionario.
Arrivati all'ambasciata, furono presentati all'ispettore Hackett, del Dipartimento di Stato che collaborava con Scotland Yard per risolvere il caso.
"Finalmente arrivano i rinforzi" Disse stringendo la mano ai due.
"De Toblerao è stato incastrato, ma dobbiamo trovare il colpevole. Nazisti e fascisti reclamano un colpevole."
"E gradirebbero che la testa a dover rotolare sia quella di un oppositore dei loro regimi." Aggiunse il Tazz.
"Esattamente. Non avete idea delle pressioni che il gerarca Barbagli sta esercitando."
Hackett li portò in una stanza al secondo piano dell'ambascata, il luogo del delitto. Mac Taylor prese ad esaminare l'elegante ambiente. Si soffermò su una macchia presente sul tappeto.
"Qui è dove s'è infranto il flute che aveva in mano Milka?" Chiese ad Hackett.
"Sì, abbiamo recuperato i frammenti di vetro ed analizzato lo champagne, non c'è traccia di veleno, comunque Milka ha segni di strangolamento alla base del collo."
"Vorrei esaminare il cadavere."
"Bè, almeno qui sotto fa freschetto." Esordì il Tazz.
Toblerao gli lanciò un'occhiataccia.
"Porziao, cosa facevate col barone Milka in una stanza dell'ambasciata americana?"
"Il nazismo, per quanto tenti di dare un'immagine di compattezza della Germania, non ha pervaso le menti di un'intera nazione. C'è chi nazista non l'è mai stato e c'è chi è entrato nel partito e poi se ne è pentito. Milka era uno di questi."
"A me i nazisti stanno sullo stomaco da sempre."
"Anche a me, ma sai che riscuotono simpatie. C'è chi è nazionalista anche da voi o qui in Inghilterra, sai. C'è chi in Germania ha mangiato la foglia, s'è accorto che non è un semplice partito nazionalista. E' mio dovere aiutare l'opposizione interna al regime."
"Probabilmente a Berlino sapevano che Milka faceva il doppio gioco: se lo sapeva lei. Credo che abbiano dei servizi segreti anche loro."
De Toblerao rispose: "I suoi contrasti con Goebbels sono noti. Almeno a Goebbels..."
"Dunque solo un fesso avrebbe ucciso il barone per fare un dispetto ad un regime che ormai non appoggiava più."
"Credo che vogliano incastrarmi presso l'opinione pubblica. Nessuno nell'ambiente diplomatico pensa che io possa averlo ucciso. Stavamo mettendo a punto delle strategie quando il barone s'è improvvisamente irrigidito ed è crollato al suolo. Non so come possa essersi procurato quei lividi. Mi aveva detto di aver subito torture prima di venire qui, ma non eravamo entrati nei dettagli ed io non ho notato i lividi sul collo. Non li ha notati nessuno. Per questo quel maledetto Barbagli ha buon gioco a parlare di strangolamento. Ma io non l'ho ucciso."
"Non si preoccupi, ho portato un uomo della scientifica di New York. E' molto in gamba. E' andato con Hackett al St. Mary's Hospital ad esaminare il cadavere. Se non è morto per strangolamento lo scoprirà di sicuro."
"Non è morto per strangolamento." Disse Mac Taylor prima di ingollare una pinta di birra gelata.
L'atmosfera fumosa di Londra veniva ricreata nel pub dal fumo degli avventori. Anche in estate inoltrata. La gente intorno a loro produceva un baccano impressionante. Il Tazz non era abituato a mangiare in una bolgia del genere. Erano anni oramai che mangiava da Paol. Lì, da Paol, non volava una mosca quando il suo amico raccontava le sue storie, tutti ascoltavano assorti. Solo quando Paol finiva di raccontare storie divertenti, prorompevano le risate degli avventori. Quegli stessi avventori però non ridevano mai delle battute del Tazz. Questo il Tazz non l'aveva mai capito. Probabilmente speravano, ridendo, che Paol gli accordasse un bello sconto sul pasto, illusi. Illusi e venduti. Illusi, venduti e poco amanti del celebre umorismo da detective del Tazz. Pubblico bove, non capisce niente.
"Ehi, mi ascolti?" Mac Taylor interruppe le recriminazioni del Tazz "Hai sentito cosa ho detto? Milka non è morto soffocato. Ha subito un arresto cardiaco. Ho trovato sul bicchiere tracce di un veleno che guarda caso può provocare arresto cardiaco."
"Bene, siamo a cavallo. Ma se non ricordo male, nel referto dell'autopsia che abbiamo esaminato in aereo, non si menzionavano tracce di veleno nello stomaco di Milka."
"Ricordi bene. Milka quel veleno non l'ha ingerito. Era sul gambo del bicchiere. E' stato assorbito attraverso la cute. Il veleno poi non lascia tracce nel sangue, ma ne è rimasto sul bicchiere per fortuna. Adesso sappiamo cosa ha ucciso Milka."
"In realtà sappiamo che non era Milka la vittima designata. Presto, torniamo all'ambasciata."
"Presto Hackett! De Toblerao è in pericolo: era lui che avrebbe dovuto morire. Dobbiamo individuare chi è al soldo dei nazisti. La prima cosa da fare è controllare a vista de Toblerao, fino a che non saremo sicuri di aver trovato la talpa."
"In base a cosa dite ciò?"
"Ascolti, il barone Milka ha assunto il veleno che l'ha ucciso attraverso la pelle delle dita. Ma gli alti ufficiali tedeschi portano sempre i guanti, come documentato da innumerevoli film. Quindi chi avrebbe dovuto assumere il veleno era invero de Toblerao. Dobbiamo scoprire chi ha messo il veleno sul gambo dei bicchieri."
Il Tazz ed Hackett erano intanti a studiare le schede del personale dell'ambasciata, quando Mac Taylor bussò alla porta.
"Guardate che bel marinaretto ho pescato con l'aiuto della polizia militare mentre cercava di fuggire?" Disse.
"Un marinaio? Allora avrei dovuto usare un personaggio di NCIS, non di CSI New York" Disse il Tazz.
"Me, ormai ho fatto tutta sta strada mica me ne trono indietro. E poi NCIS non ti piace. Ad ogni modo, ho cominciato a far domande su chi avesse potuto servire lo champagne nella stanza del delitto o chi si era occupato delle pulizie, ed il fessacchiotto s'è fatto prendere dal panico."
"Una Coca Cola ghiacchiata, grazie, dolcezza." Disse il Tazz alla hostess. Purtroppo per lui in quel momento sopraggiungeva alle sue spalle Amanda che tirò la leva del sedile facendogli spetasciare il naso sulla fila di fronte.
"Ma non eri appena andata in bagno, te?" Protestò il Tazz, mentre tentava di tamponare l'emorragia.
"Avevo dimenticato la borsetta coi teschi." Rispose soddisfatta, mentre si appropriava della coca ghiacciata del Tazz.
Una volta uscito dal bagno, il Tazz reputò opportuno stare per un po' alla larga da Amanda e dunque si sedette vicino a Paol.
"Be' già che sei qui, spiegami un po' un paio di cose." Disse quest'ultimo.
"Come mai nessuno si era accorto dei segni sul collo di Milka?"
"Il colletto delle divise naziste è bello alto, ma non hai mai visto film coi nazisti?"
"Li devono ancora girare, Tazz. Ma il marinaio ha tentato di avvelenare de Toblerao per soldi? O aveva motivi di risentimento contro di lui?"
"Proviene dal profondo sud. Ha parenti nel KKK. E' stato contattato dal servizio segreto dei nazisti attraverso quegli sporchi nazisti. Detto questo, probabilmente ce l'aveva con Porziao per aver pubblicato il tuo libro."
"Aaaamaaaandaaaa! Qual'è la leva da tirare?"
"No no! Ma che hai capito? Volevo dire che i nazisti i libri li bruciano...." SPETASH!